In “Mistero Napoletano”, il ruolo di Sarchiapone, maschera tradizionale della sceneggiata napoletana, è affidato ad Umberto D’Ambrosio, considerato uno degli ultimi eredi della grande arte comica napoletana.
“De Simone ha puntato su di me come attore; non mi ha chiesto lazzi e doppi sensi e mi lascia grande libertà.
Ho 62 anni e faccio teatro da che ne avevo sei; non speravo più che mi sarebbe stata offerta una così grossa occasione…….”
Con l’offerta di Roberto De Simone, Trottolino, ridiventato Umberto D’Ambrosio, ha voluto dimostrare tutto il suo talento di artista completo.
(Il Messaggero – 9 gennaio 1979)
sabato 2 agosto 2008
Sarchiapone in "Mistero Napolitano"
Biografia di Trottolino
Umberto D'Ambrosio (1918-1981) nacque in una famiglia di artisti. La madre Ida Del Buono era figlia del Pulcinella Carmine Donizetti, che l’aveva avviata alla recitazione nella sua stessa compagnia. Più tardi , abbandonato il gruppo teatrale del padre, Ida si era trovata a recitare in duetti di successo con il giovane attore Silvio D’Ambrosio, che poi sposò.
Misero su una compagnia con la quale girarono tutti i teatri di Napoli. Raccolsero un successo tale da meritarsi un posto d’onore nella “Enciclopedia Napoletana” del De Mura. Ebbero due figli, Tecla e Umberto che fu ribattezzato Trottolino per la sua vivacità, e che resterà il suo nome d’arte.
Il talento di Trottolino fu rivelato dalla necessità di dover sostituire sul palcoscenico la madre, e da allora, con la sorella ed i genitori formarono il gruppo “I quattro D’Ambrosio” che durò fino al 1937, quando Tecla se ne andò per sposarsi.
Una volta scioltosi il quartetto, Trottolino trovò lavoro nella sceneggiata. Capocomico era il vecchio Mimì Maggio, papà di Beniamino, Pupella, Dante e Rosalia.
Il servizio militare e la guerra lo bloccarono per sette anni, dopo di che riprese ad esibirsi in duetti che scriveva lui stesso.
La prima grande occasione gliela offrirono Pasquale Pinto e Peppe Russo, che misero su una compagnia per portare in giro uno spettacolo intitolato “Da Hollywood a Napoli”.
In seguito creò una sua compagnia di rivista con la quale andò due volte in America, in Canada e fu applaudito anche dal pubblico di Parigi.
Tornato a Napoli, riprese a lavorare nelle sceneggiate con Pino Mauro e Mario Merola.
Partecipò anche ad un lavoro televisivo di Roberto De Simone, “La grande Mamma” dove impersonava una macchietta napoletana; in seguito De Simone chiamerà ancora Trottolino per la messa in scena del lavoro “Mistero Napoletano”, che sarà per l’attore l’ultimo spettacolo.
Misero su una compagnia con la quale girarono tutti i teatri di Napoli. Raccolsero un successo tale da meritarsi un posto d’onore nella “Enciclopedia Napoletana” del De Mura. Ebbero due figli, Tecla e Umberto che fu ribattezzato Trottolino per la sua vivacità, e che resterà il suo nome d’arte.
Il talento di Trottolino fu rivelato dalla necessità di dover sostituire sul palcoscenico la madre, e da allora, con la sorella ed i genitori formarono il gruppo “I quattro D’Ambrosio” che durò fino al 1937, quando Tecla se ne andò per sposarsi.
Una volta scioltosi il quartetto, Trottolino trovò lavoro nella sceneggiata. Capocomico era il vecchio Mimì Maggio, papà di Beniamino, Pupella, Dante e Rosalia.
Il servizio militare e la guerra lo bloccarono per sette anni, dopo di che riprese ad esibirsi in duetti che scriveva lui stesso.
La prima grande occasione gliela offrirono Pasquale Pinto e Peppe Russo, che misero su una compagnia per portare in giro uno spettacolo intitolato “Da Hollywood a Napoli”.
In seguito creò una sua compagnia di rivista con la quale andò due volte in America, in Canada e fu applaudito anche dal pubblico di Parigi.
Tornato a Napoli, riprese a lavorare nelle sceneggiate con Pino Mauro e Mario Merola.
Partecipò anche ad un lavoro televisivo di Roberto De Simone, “La grande Mamma” dove impersonava una macchietta napoletana; in seguito De Simone chiamerà ancora Trottolino per la messa in scena del lavoro “Mistero Napoletano”, che sarà per l’attore l’ultimo spettacolo.
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